L'acalasia esofagea è una malattia caratterizzata dalla perdita o dall'alterazione della motilità dell'esofago
e dal mancato rilasciamento dello sfintere esofageo inferiore ( l’anello muscolare che separa l'esofago dallo
stomaco) a seguito della deglutizione.
Le cause dell'acalasia esofagea non sono ancora definite, ma si ritiene che alla base esista un deficit neurogeno, cioè un danno dei neuroni deputati alla peristalsi nella parete esofagea. Recenti studi hanno dimostrano l'alterazione di alcune cellule del sistema nervoso involontario localizzate all'interno degli strati muscolari che, attaccate dal sistema immunitario del paziente lentamente degenerano coinvolgendo la funzione muscolare. Ne consegue l'incapacità di far scendere il cibo attraverso il canale alimentare.
Inoltre l'acalasia esofagea può essere collegata ad un'nfezione pregressa causata dal Tripanosoma cruzii in soggetti con malattia di Chagas, una malattia tropicale.
Classicamente è presente disfagia, ovvero impossibilità a mandar giù il cibo, associata talvolta anche a dolore, che interessa dapprima i cibi liquidi e che poi si estende anche ai cibi solidi. Questa condizione tende a peggiorare nel corso degli anni accompagnandosi ad altri sintomi che includono:
Possibili complicazioni dell'acalasia esofagea sono:
Le indagini strumentali più comunemente utilizzate per diagnosticare e valutare l'acalasia esofagea:
Il trattamento ha lo scopo di ridurre la pressione all'interno dello sfintere esofageo inferiore, per consentire un più facile passaggio del cibo dall'esofago allo stomaco e migliorare i sintomi. I trattamenti per l'acalasia esofagea includono: