Chirurgia dell’ano

Il trattamento del tumore dell’ano dipende da numerosi fattori come lo stadio della malattia, lo stato immunitario del paziente, la presenza di infezioni HIV e la presenza o meno di recidive.
Generalmente comunque, la prima scelta è la radio-chemioterapia; solo in casi specifici si ricorre alla chirurgia.
Anche in questo caso la procedura può cambiare a seconda di diverse condizioni. Se il tumore è piccolo e poco diffuso, l’intervento si limita alla rimozione della regione colpita e di una limitata sezione di tessuto circostante. 
In casi più avanzati è invece necessario procedere con la rimozione di retto e ano e con la successiva creazione di un ano artificiale a livello dell’addome per permettere la fuoriuscita delle feci e la loro raccolta in un sacchetto esterno.

Chirurgia dell’ano mini-invasiva: laparoscopia
Il tumore dell’ano può essere trattato anche in modalità mini-invasiva e in particolare tramite interventi in laparoscopia, che riducono il rischio operatorio e i tempi di ripresa dei pazienti.
È inoltre disponibile un’innovativa tecnica chirurgica (TAMIS, resezioni mini-invasive trans-anali e laparoscopiche), che permette di asportare completamente un gruppo selezionato di tumori e di preservare lo sfintere anale.

I chirurghi del Dipartimento di Chirurgia Generale di , diretto dal dr. Edoardo Rosso, operano nel primo blocco operatorio in Italia dotato di Tecnologia 4K Ultra HD, con una risoluzione spaziale 4 volte superiore rispetto ad altri strumenti Full HD e dispongono anche della tecnologia 3D che consente di dare agli interventi mininvasivi una profondità di campo simile a quella dei tradizionali interventi chirurgici.